KEFIR E DIETA CHETOGENICA
Il kefir è una bevanda proveniente dall’Asia, ottenuta dalla fermentazione del latte. In molti si chiedono: si può mangiare il kefir nella dieta chetogenica?
Il sapore ricorda molto quello dello yogurt, un po’ acido e con un lieve contenuto di alcol. Inoltre, ha grandi proprietà nutritive ed è perfetto per la dieta chetogenica. La fermentazione del latte lo rende più assimilabile, soprattutto per gli intolleranti al lattosio. Una parte del lattosio infatti, si trasforma in acido lattico, e l’enzima lattasi presente nel latte fermentato contribuisce alla buona digestione.
PER QUALE MOTIVO IL KEFIR SI ADDICE ALLA DIETA CHETOGENICA?
Il Kefir (qui trovi un articolo sui migliori grani e i set per la preparazione) è un alimento ricco di nutrienti, probiotici e vitamine. Dunque, a conti fatti si rivela un’ottima aggiunta a qualunque dieta.
Il nostro corpo è pieno di batteri vivi che possono essere sia buoni che cattivi. I probiotici buoni aiutano a digerire ciò che mangiamo, agevolando la creazione di vitamine importanti per noi. Il Kefir è un tipo di latte fermentato ed è pure una bevanda salutare; nella dieta chetogenica aiuta il corpo a dimagrire abbastanza velocemente (fino a quattro chili in una settimana). Il kefir riattiva il metabolismo, riduce il grasso addominale, e va consumato almeno una volta al giorno per un mese. Inoltre, è ottimo per eliminare totalmente le tossine, allo stesso tempo aumenta le difese immunitarie.
Altri cibi fermentati che si possono assumere nella dieta chetogenica
I cibi fermentati sono molto utili in quanto ristabiliscono la flora batterica intestinale e aiutano a digerire più in fretta. Inoltre, aumentano le difese immunitarie e accelerano il metabolismo. Secondo alcuni studi scientifici, gli alimenti fermentati fanno perdere i chili di troppo.
Fra quelli consigliati da abbinare alla dieta chetogenica, oltre al Kefir, troviamo:
•Yogurt: al suo interno è presente il Lactobacillus bulgaricus, un batterio capace di produrre 3 sostanze attive contro delle specie batteriche differenti molto pericolose e che fanno aumentare di peso.
•Latte fermentato: i probiotici presenti all’interno del latte fermentato si riproducono nell’intestino per agevolare l’equilibrio della flora batterica.
•Crauti: preparazione che presenta il cavolo cappuccio sottoposto ad una fermentazione (qui trovi i migliori vasi per la fermentazione) del tutto naturale per circa 2 mesi.
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•Tempeh: è un panetto fermentato dalla soia gialla, chiamato anche carne di soia. Il processo di fermentazione trasforma le proteine della soia rendendole più digeribili. Il gusto è ottimo proprio perché la sua fermentazione lo rende saporito e nutriente.
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•Miso: il miso è una pasta di soia fermentata con un tipo di muffa chiamato Koji. Si utilizza nelle zuppe, ma si può usare pure per dare sapore alle insalate (e anche nelle marinature di carne e pesce). Insaporisce e fa bene molto al fegato.
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•Kimchi: piatto tipico della cucina coreana, anch’esso come i crauti viene lavorato con la verza fermentata (il processo però è totalmente differente). È un insieme di vitamine e sali minerali davvero miracoloso.
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